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La biodecontaminazione delle cappe biohazard

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A cura di L. Bonanomi - P. Beltramo (Amira Srl)

Le cappe di sicureza biologica (dette anche cappe biohazard o Biological Safety Cabinet - BSC) devono garantire la sicurezza degli utilizzatori e/o delle persone presenti nel laboratorio (ad esempio personale di manutenzione) e dell'ambiente lavorativo da potenziali contaminazioni biologiche. Ed è proprio per questo che vanno considerate come dispositivi di protezione collettiva (un concetto che non sempre è chiaro agli utilizzatori finali).

La biodecontaminazione regolare della cappa 

Affinché non si renda vano il lavoro svolto dalla cappa durante il suo ciclo vitale, è essenziale effettuare regolarmente un processo di biodecontaminazione. Di seguito alcuni aspetti salvaguardati da questa attività.

Protezione degli operatori 
Le BSC sono progettate per fornire una barriera di protezione tra gli operatori e i materiali potenzialmente pericolosi o contaminati. Tuttavia, nonostante le misure preventive, possono verificarsi contaminazioni accidentali. La biodecontaminazione regolare delle BSC riduce il rischio di esposizione a potenziali agenti patogeni, proteggendo la salute e la sicurezza degli operatori.

Riduzione del rischio di contaminazione incrociata
Le cappe biohazard sono utilizzate per manipolare materiali biologici, inclusi agenti patogeni. La biodecontaminazione assicura che i potenziali agenti patogeni o contaminanti presenti nella BSC siano eliminati, riducendo il rischio di contaminazione incrociata tra diversi campioni e garantendo l’affidabilità dei risultati degli esperimenti condotti.

Rispetto delle normative e delle linee guida
Una regolare biodecontaminazione delle BSC è spesso un requisito di conformità a normative e linee guida, ad esempio fornite dalle agenzie di sicurezza biologica o sanitarie, per assicurare la sicurezza e la qualità dell’ambiente di lavoro.

Quando è necessario biodecontaminare una cappa

Se è indispensabile effettuare una biodecontaminazione periodica al fine di mantenere un ambiente di lavoro sicuro e ridurre così il rischio di accumulo di contaminanti nel tempo, esistono altre situazioni in cui è necessario svolgere questa procedura.

Prima dell’uso iniziale
Questo permette di garantire che l’ambiente interno sia libero da contaminanti che potrebbero compromettere la sicurezza degli operatori o dei campioni.

Tra diversi utilizzi Se in una cappa vengono manipolati differenti campioni biologici o agenti patogeni di diversi livelli di rischio, la biodecontaminazione permette di prevenire la contaminazione incrociata.

In caso di incidenti
Qualora durante la normale attività lavorativa si verifichino fuoriuscite o rotture di contenitori, la biodecontaminazione evita la diffusione di contaminanti nell’ambiente di lavoro.

Prima dell’attività manutentiva
È necessario svolgere un ciclo di biodecontaminazione per manutenzioni che richiedano accesso a parti potenzialmente contaminate (ad es. sostituzione filtro HEPA, motore o componenti elettrici interni) e, più in generale, ogni volta che si debba aprire il vano tecnico.

Prima di eseguire il test di integrità dei filtri
Il DOP Test, o Test di Integrità dei Filtri, viene eseguito comunemente in tutti gli ambienti farmaceutici e ospedalieri per verificare l’integrità dei filtri HEPA in conformità alla norma ISO 14644-3. Generatore di aerosol e fotometro sono i due principali strumenti utilizzati per un DOP test. Il primo genera un aerosol a monte del filtro e il secondo misura la differenza percentuale tra la quantità a monte e a valle del filtro testato, così da verificare il corretto funzionamento dei filtri e garantire la costante qualità del prodotto. Poiché il fotometro potrebbe contaminarsi pescando aria contaminata dal vano tecnico, la biodecontaminazione della cappa evita la possibile contaminazione dello strumento e la diffusione nell’ambiente di eventuali patogeni.

In caso di movimentazione della cappa
Movimentare la cappa dalla sua posizione di installazione comporta il rischio di perdita dell’integrità strutturale della tenuta della cappa.

A fine della vita utile
Quando la cappa è ritirata o dismessa, per evitare la diffusione di contaminanti nell’ambiente circostante, deve essere sottoposta a biodecontaminazione prima della sua rimozione dal laboratorio.

Nella maggior parte delle circostanze sopra indicate occorre essere certi di avere biodecontaminato correttamente la cappa per non annullarne totalmente il contributo di sicurezza.

Quale metodo utilizzare per la biodecontaminazione

Per garantire una biodecontaminazione efficace esistono metodi che assicurano il completo abbattimento di ogni possibile contaminazione microbiologica basandosi sull’assunto del caso peggiore possibile. La riduzione di 6Log di una carica di spore del microorganismo più resistente a una determinata tecnologia dimostra l’efficacia del processo di abbattimento.
Sul mercato sono disponibili varie tecnologie che utilizzano diverse molecole chimiche (vedi Tabella 1).
La tecnologia V-PHP (Vapour-Phase Hydrogen Peroxide, perossido di idrogeno vaporizzato) viene spesso utilizzata per la decontaminazione di ambienti sensibili come le cappe biohazard, in quanto il perossido di idrogeno vaporizzato offre i seguenti vantaggi:

  • ampia efficacia antimicrobica: essendo un potente agente ossidante è in grado di eliminare una vasta gamma di agenti patogeni, inclusi batteri, virus e spore fungine;
  • azione completa: diffondendosi uniformemente nell’ambiente, può raggiungere anche gli angoli più remoti e difficili da pulire all’interno della BSC;
  • sicurezza per gli operatori: dopo la decontaminazione si decompone rapidamente in acqua e ossigeno, senza lasciare residui tossici o sostanze chimiche dannose; ciò rende l’ambiente sicuro per gli operatori che utilizzano successivamente la BSC;
  • protezione dei materiali: a differenza di alcuni altri agenti chimici utilizzati per la decontaminazione, non danneggia i materiali presenti nella BSC, come le superfici in acciaio inossidabile, i vetri o le guarnizioni, mantenendo l’integrità e la funzionalità della BSC dopo il processo di decontaminazione;
  • tempo di decontaminazione ridotto: la tecnologia V-PHP offre un tempo di decontaminazione relativamente rapido rispetto ad altri metodi tradizionali, aumentando l’efficienza operativa;
  • biodecontaminazione dei filtri HEPA: progettati per trattenere particelle solide e aerosol di dimensioni fino a 0,3 micron con un’efficienza di filtrazione superiore al 99,97%, sono il principale luogo in cui si localizza la contaminazione microbiologica e non trattengono gas o vapori. La forma gassosa e le dimensioni della molecola di 0,0003 µm permettono al V-PHP di penetrare il filtro HEPA e garantire, quindi, la completa biodecontaminazione della cappa.
Indice di sicurezza H2O2
(gas)
EthO NO2 ClO2 Peracetico
(gas)
O3 Formaldeide
STEL 75 PPM 5 PPM 1 PPM 0,3 PPM ND (0,4 TLV) 0,3 PPM  2 PPM
TWA 1 PPM 1 PPM ND 0,1 PPM ND 0,1 PPM 0,75 PPM
Ceiling ND ND 5 PPM ND ND 5 PPM 20 PPM
Cancerogeno Classe 3 Classe 1 Non in elenco Non in elenco Non in elenco Non in elenco Classe 1
Colore     Rosso Verde      
Infiammabile Comburente SI Comburente Comburente SI Comburente Comburente
Tossicità (acuta) NO SI SI SI NO SI SI
Env. Friendly SI NO NO NO NO SI NO

Tabella 1 - Le diverse tecnologie - Fonte [www.osha.gov - www.cdc.gov - www.iarc.fr - MSDS[

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Pubblicato in Ascca News 3/2023

Ultima modifica il Venerdì, 29 Settembre 2023 08:26
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